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Preghiera comunitaria - 5° incontro

Immagine del redattore: Fopponino MilanoFopponino Milano

Aggiornamento: 2 feb

Qui puoi trovare il testo della preghiera del quinto incontro di preghiera comunitaria mensile.

Ti aspettiamo martedì 4 febbraio 2025, al Fopponino, alle ore 19


Parrocchia S. Francesco d’Assisi al Fopponino

in preghiera

La Speranza non delude

                       

 “Madonna di Port Lligat” (1949) - Salvador Dalì

 Museo Haggerty of Art di Milwaukee, Wisconsin


“Maria: la Speranza crede l’impossibile ”


ENTRIAMO IN PREGHIERA

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

(facciamo un segno della croce ampio, che prenda il nostro corpo come un abbraccio)

Usiamo qualche tempo per entrare in preghiera. Può aiutare la meditazione guidata “Entrare in preghiera“ che trovate sul pdf. 


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Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí i Domènech. Nasce l’11 maggio 1904 nella cittadina spagnola di Figueres.

Il bozzetto che ci accompagna questa sera è la preparazione a matita del quadro “La Madonna di Port Lligat” che vedrà la sua forma definitiva nel 1949. Dalì ha quindi circa 45 anni. Un’età “di mezzo”, una età di revisioni, di discernimento, “il mezzo del cammin di nostra vita”.

È un momento di grande rivoluzione interiore per Dalì, che ha assistito attonito e terrorizzato - come tutti - allo scoppio della bomba atomica nel ’45, qualcosa di ritenuto assolutamente “impossibile” e che invece è avvenuto, davanti agli occhi di tutto il mondo. Un Dalì che sente un imperioso desiderio di tornare alla sua fede cattolica, ignorata da tempo. Un uomo che vive un momento di introspezione profondo, che riflette sulla realtà e che si domanda il senso ultimo del tutto. Una bella “crisi”.

Svolta.

Contempla e medita molti dipinti raffiguranti la Vergine, per cui sente una particolare attrazione. Dalle immagini della Madonna col Bambino del rinascimento (riconosciamo in questo bozzetto, facilmente, la Madonna di Piero della Francesca) e dalla sua personale esperienza interiore ci regala la visione di una incarnazione che ha forza sconvolgente di una fusione nucleare, dove un corpo “pesante”, terreno, come quello di Maria si lascia dividere e spezzare e, come un atomo scisso, permette all’energia potentissima di Dio di fluire. Il Bambino fluttua nell’aria, senza sostegni, insieme agli oggetti che ha intorno, attratti da misteriose e potenti forze, come nuclei di un atomo. Sembra che tutto venga sollevato dall’energia che si è sprigionata dalla scissione di Maria … una energia che nel dipinto finale spezzerà il Tempio, creerà vita, sconvolgerà il mondo.

Maria ha il viso della moglie di Dalì, Gaia, dolce e sorridente, attraversato dalla lunga crepa che l’ha divisa in due, ma che appare come una finestra da cui si potrà vedere, nel dipinto finale, la chiara luce di un mattino. Una Madonna che coniuga la fusione nucleare con la dolcezza, una Madonna spezzata ma serena, sospesa insieme al mondo in un tempo immobile ed eterno. Un Mistero dipinto meravigliosamente.

Dalì chiede udienza al Papa e a lui sottopone la sua Madonna per averne suggerimenti, forse, approvazione, forse, o forse per avere confronto rispetto al suo cammino spirituale, che passa necessariamente attraverso il dipingere.

Pio XII benedirà il quadro e Dalì si sentirà “oggetto di grande comprensione”. Il consolidamento di una svolta mistica nella sua vita. Un altro potente effetto della azione di Dio nella storia.

Di fronte al Signore, ora, e invocando lo Spirito Santo preghiamo:


  • Spirito Santo, dacci il coraggio di lasciarsi sorprendere dalla vita, di lasciarci spezzare dall’imprevedibile, di vivere ogni evento, con la serena certezza che la potenza vitale di Dio ne trarrà meraviglie.


  • Spirito Santo, scuotici quando ci “accasiamo” nella nostra mediocrità, dimentichi delle Tue promesse, quando siamo fortemente attaccati ai nostri progetti, quando confidiamo nelle nostre soluzioni prevedibili per un futuro pianificato e piano.


  • Spirito Santo, concedici questa sera l’apertura all’ascolto del nuovo che questa preghiera potrà suggerire a ciascuno di noi e il coraggio di meditare nel nostro cuore ogni cosa, come Maria.


Facciamo silenzio dentro di noi e lasciamo che lo Spirito ci guidi, volendo facendoci accompagnare da Ludovico Einaudi – I Giorni https://www.youtube.com/watch?v=Uffjii1hXzU



Riflessione

Davanti a Maria occorrerebbe stare solo in silenzio. E contemplare. Nessuna parola è abbastanza pregnante da poter descrivere anche solo pallidamente la speranza di Maria. Maria riassume in sé il coraggio, la generatività, la trasgressione, la libertà, il saper vivere ogni occasione, caratteristiche della speranza che abbiamo meditato con le donne della Bibbia nei mesi scorsi, ma fa sintesi anche di quelle delle donne con cui mediteremo nei mesi prossimi; l’attesa, la pazienza, il silenzio, la prontezza, la generosità, il servizio, la vigilanza…

Maria è speranza vivente.

Maria piena di grazia – kekaritomène - participio perfetto passivo: “Ti saluto Maria, tu che nel passato sei stata riempita e ti sei lasciata riempire dalla grazia accogliendola (ragione del passivo), e che continui ad esserlo anche adesso! “(ragione del participio perfetto). Ecco chi è Maria: una giovane donna che ha mantenuto intatto il dono della grazia ricevuto da Dio. Maria è una giovane donna con un cuore che ha saputo restare “bambino”, gioioso, fiducioso, aperto alle sorprese, curioso, pieno di speranza in un futuro di meraviglie, docile. Maria è una giovane donna che vive con sereno affidamento e apertura. Come i bambini.

Maria è piena di grazia, anche da giovane donna. E questo le permette di vivere la speranza nell’impossibile. All’annuncio dell’angelo è ovviamente stupita, turbata, forse anche preoccupata. Questo annuncio è inconcepibile e incomprensibile… e le prospetta una rivoluzione. E’ una bomba atomica nella sua vita, forse addirittura mortale… Maria, come tutti ai tempi, attendeva il Messia. Forse qualche ragazza sognava addirittura di esserne la madre … Un Messia che sarebbe stato potente, regale, discendente di famiglia sacerdotale, un condottiero, un liberatore dal dominio dei despoti romani. E come poteva essere lei a generarlo? Mancava tempo al suo matrimonio, “non conosco uomo”…

Ma già da qui Maria è dentro al progetto di Dio. È curiosa e Gli crede. Ha una sapienza antica, Maria, una sapienza pratica, quella sapienza non tanto del “sapere tante cose” ma del “saper fare, del realizzare le cose” e, dopo poche parole con l’angelo, è già proiettata a comprendere come lei può partecipare a realizzare questo annuncio, è già pronta e curiosa e quindi chiede… ”come?” Pratica. Non è un “perché io”, non è un “che succederà”… E’ una domanda saggia e pratica. “Dimmi come …“ E infatti l’angelo le dà una risposta “tecnica”, pratica, precisa. E soggiunge… nulla è impossibile a Dio. Ed ecco che Maria, piena di grazia, con la speranza e la fede intatta dei bambini crede immediatamente anche all’impossibile, perché nulla è impossibile al suo Dio. Chiaro. Le è chiaro ora.

E allora se ne esce con quello che noi traduciamo delle nostre lingue un po’ smorte con un Fiat, avvenga di me… che sembra un po’ un sospiro... ma il termine ebraico e quello greco sono fortissimi… Genethèto“Facciamolo!“ Se avessimo il coraggio di tradurlo con i nostri linguaggi sarebbe “e dai!! Sì facciamolo!“... la risposta di Maria è un sì potente, è un sì entusiasta e appassionato… Facciamolo.

E infatti partirà di corsa per cominciare la sua vita di corse, aperta a tutte le novità, senza mai immaginarsi una soluzione già pensata, accogliente e al servizio del nuovo, dell’ignoto, dell’inimmaginabile. Del Mistero. Questa è la speranza di Maria, l’apertura alle soluzioni di Dio per noi assolutamente impensabili, inedite, mai viste. Il nostro Signore è il Dio delle sorprese! Aspettiamo le sue sorprese allora come Maria, trepidanti, con cuore aperto, pronti a tutto... sarà una meraviglia.


Silenzio. (facciamo un tempo di silenzio volendo facendoci accompagnare da Ludovico Einaudi – I giorni https://www.youtube.com/watch?v=Uffjii1hXzU)


Preghiamo Isaia 9

Il popolo che camminava nelle tenebre

vide una grande luce;

su coloro che abitavano in terra tenebrosa

una luce rifulse.

Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia.

Gioiscono davanti a te

come si gioisce quando si miete

e come si gioisce quando si spartisce la preda.

Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando

e ogni mantello intriso di sangue

saranno bruciati, dati in pasto al fuoco.

Poiché un bambino è nato per noi,

ci è stato dato un figlio.

Sulle sue spalle è il segno della sovranità

ed è chiamato: Consigliere ammirabile,

Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace;

grande sarà il suo dominio

e la pace non avrà fine


grande sarà il suo dominio e la pace non avrà fine

Gloria al Padre …


Libera condivisione

Padre nostro ...


Benedizione


Per pregare ancora

Agnes Gonxha Bojaxhiu, nasce il 26 agosto 1910 a Skopje.

A 18 anni si sente chiamata dal Signore ad entrare nell’ordine delle suore missionarie di Loreto e dopo il noviziato, parte per l'India e lì insegna per oltre 17 anni nella scuola che la Congregazione aveva nella zona orientale di Calcutta e ne diventa la direttrice. Divenne così Madre Teresa di Calcutta, nome con cui tutti la conosciamo.

 Una vita piena di fede, di speranza, di moltissima carità. Di gioia. Una vita realizzata.

Ma il Signore aveva in serbo per lei una sorpresa. Il 10 settembre 1946, mentre stava andando in treno a Darjeeling per gli esercizi spirituali, sente una frase, continua e forte… “Ho sete!”.

Gesù la chiamava dalle baraccopoli intorno alla scuola, dove la gente moriva di fame, dove si aggiravano lebbrosi senza carne, bambini denutriti, anziani senza nulla, poveri … Rimase profondamente turbata. Avrebbe potuto trattarsi di una tentazione del demonio… O di una sua immaginazione folle… Ma dopo lungo e condiviso discernimento, certa del messaggio ricevuto, lascia tutto e parte, portando con sé solo il suo inconfondibile sari bianco bordato d’azzurro, l’abito più economico che era riuscita a trovare, ma soprattutto quello dai colori della casta degli intoccabili, la più povera dell’India. Nulla altro. Il Signore le avrebbe indicato la strada...

L’Eucaristia al centro di ogni sua giornata, girava per le strade in compagnia di Maria, recitando il Rosario.

Dopo qualche mese, alcune sue ex allieve si unirono a lei per condividere la sua vita. Furono gli inizi delle Missionarie della Carità.


Forse agli occhi della gente sembriamo operatori sociali, ma in realtà siamo contemplative nel cuore del mondo; infatti tocchiamo il corpo di Cristo ventiquattro ore al giorno. Saziare il Gesù vivo in mezzo a noi è l'unico scopo del nostro Sodalizio

 

 






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