VI Domenica dopo il MARTIRIO di S. Giovanni
6 ottobre 2024
III Settimana Diurna Laus
Domenica 6 ottobre : Domenica della Festa Patronale
" Solo? No, ci siete voi! "
Carissimi fratelli e sorelle,
la prima domenica di ottobre ci porta in dono la nostra festa: vogliamo guardare, invocare e imitare (al meglio) il nostro Santo patrono, Francesco d’Assisi.
Qui, insieme a voi, è per me la 17sima volta – già un buon “gruzzolo” – eppure anche questa volta è nuova, unica; sì, come fu la prima volta che non posso non ricordare, era il 2008! Eravamo qui in 5 preti e quel giorno, domenica 5 ottobre, fu l’occasione per ringraziare don Leonardo (con la presenza della banda di Inveruno, il suo paese); dopo solo 6 mesi ci lasciò don Stefano Varnavà e in pochi anni abbiamo affidato al buon Dio sia don Leonardo che don Luigi. Nel frattempo, ospitato il vescovo Carlo Ghidelli, abbiamo vissuto trasferimenti e accoglienze di giovani preti: mentre don Andrea dalla città tornava in paese arrivò don Matteo che dopo quasi 10 anni abbiamo (almeno in parte) lasciato andare, e meno di 4 anni fa l’arrivo di don Emilio che in questi giorni vediamo partire.
Ora sono solo, forse “solo” per un po’.
Da tempo ci conosciamo: sapete che sono una persona attiva e positiva, con buone idee e discrete energie e come prete mi piace guardare avanti; non sono infatti abituato a lamentarmi, piuttosto cerco, ascolto, comunico e amo le persone che incontro e, senza perdere il gusto per il presente che qui vivo con voi, mi piace immaginare e prefigurare il futuro, specie quello della mia e nostra amata Chiesa milanese. Oggi, nella festa patronale, con voi, che mi siete molto cari, prego san Francesco: a Milano noi siamo l’unica parrocchia a Lui dedicata e di certo dal cielo Lui è pronto a guardarci e ad invocare per noi di saperlo (al meglio) imitare. San Francesco ci e mi aiuterà.
Allora “Buona Festa!”.
Siamo noi, siamo in tanti, “non abbiamo paura dei cattivi pensieri” e non siamo pessimisti, perché tutti insieme ci aiuteremo sempre!
don Serafino
"Mese di ottobre 2024: alla (ri)scoperta di san Francesco?"
L’uomo Francesco
“Nel castello del bandito tremendo, l’agile penna di quel magnifico prosatore che fu Alessandro Manzoni ambienta una delle scene più intense e drammatiche del suo romanzo, foriera insieme di domande e inquietudini, di timori e di speranze. Quasi all’alba, quando Lucia si era da poco addormentata e l’Innominato era ancora preda dei dubbi, quest’ultimo, “stando così immoto a sedere, sentì arrivarsi all’orecchio come un’onda di suono non bene espresso, ma che pure aveva non so che d’allegro”; egli riconobbe alfine “un scampanare a festa lontano”, del quale venne poi a conoscere la causa: era arrivato in paese il cardinale Federico Borromeo, arcivescovo di Milano, e vi sarebbe rimasto per tutto il giorno; quella notizia aveva mosso molti anche dai paesi vicini, che accorrevano per incontrare l’arcivescovo. L’Innominato, divorato dai propri pensieri, “continuò a guardar nella valle, ancor più pensieroso. Per un uomo! Tutti premurosi, tutti allegri, per vedere un uomo!”
Qualcosa di simile raccontava Tommaso da Celano, il biografo di san Francesco d’Assisi, nella sua prima fatica agiografica: “Quand’egli entrava in una città, si allietava il clero, si suonavano le campane, esultavano gli uomini, godevano le donne, i fanciulli applaudivano, e spesso gli andavano incontro cantando con ramoscelli in mano”. Eppure, se, come osservava giustamente l’Innominato, quel cardinale per cui le campane suonavano a festa non era che un uomo identico a tutti gli altri, anche Francesco lo era, anzi – a detta di frate Masseo – non era nemmeno un “bello uomo del corpo” e sappiamo bene come, in queste cose, pure l’occhio voglia la sua parte.
Lo stesso Tommaso non si fece scrupoli nel descrivere il suo santo come una qualsiasi altra creatura, “di statura mediocre piuttosto piccola, testa regolare e rotonda, il viso un po’ ovale e proteso, fronte piana e piccola, occhi neri, di misura normale e pieni di semplicità, capelli pure oscuri, sopracciglie diritte, naso giusto, sottile e diritto, orecchie dritte ma piccole, tempie piane, lingua mite, bruciante e penetrante, voce robusta, dolce, chiara e sonora, denti uniti uguali e bianchi, labbra piccole e sottili, barba nera e rada, collo sottile, spalle dritte, braccia corte, mani scarne, dita lunghe, unghie sporgenti, gambe snelle, piedi piccoli, pelle delicata, magro, veste ruvida, sonno brevissimo, mano generosissima”. Una descrizione alquanto dettagliata e veritiera, come rivela l’accento alla statura mediocre e piccola, in aperto contrasto con il topos dell’eroe bello e alto che dominava nella agiografia e nelle descrizioni dei grandi protagonisti della storia. Eppure, volenti o nolenti, di quell’uomo minuto e nero, dalle orecchie piccole e dal naso appuntito, continuiamo a subire il fascino. (..)
Non è sull’alter Christus, il santo che ha finito per divenire inimitabile, che si concentra oggi l’interesse e l’attenzione verso Francesco, ma sull’uomo che – segnato anche nel corpo dalle ferite del Salvatore – segue il suo Signore fino in fondo, nel totale spossessamento di sé. Così, sulla Verna, Francesco “proprio mentre guarda il suo Signore, e non riesce a scoprire il senso di ciò che sta vivendo, è visitato. L’opera di Dio va vissuta prima che pensata, agita prima che discussa”. (..)
Da parte mia, sono convinto che un santo può parlare alle donne e agli uomini di oggi solo quando questi avvertono che anch’egli è stato partecipe di una storia comune e toccato dalla fragilità, che anch’egli ha avuto i suoi limiti caratteriali, come ogni altra persona, prima di superarli in un’adesione totale a Cristo e al suo mistero pasquale di passione-morte-risurrezione. Si prenda ad esempio la storia familiare di Francesco: egli non proveniva da una famiglia perfetta, ma da una famiglia qualsiasi, con i suoi problemi, come ce ne son tante. Il padre aveva un carattere sanguigno e prevaricatore: davanti alla pubblica derisione, prese il figlio in malo modo trascinandolo in casa, dove lo rinchiuse in un ambiente buio tentando di piegarne la volontà, prima a parole, poi con catene e percosse; la madre, invece, mentre il padre era assente, liberò il figlio dalla sua prigionia, rivelando in tal modo un sentire diverso dal marito: così quando questi rientrò e si rese conto della situazione, scaricò la sua rabbia sulla moglie, la cui complicità era venuta palesemente alla luce. Non meno evidenti furono alcune spigolosità del suo carattere, che in certi momenti finivano per prendergli la mano, tanto che i frati avevano timore di lui. Tuttavia quell’uomo dopo che ebbe conosciuto – anzi riconosciuto – il suo Signore, prese il Vangelo sul serio e questo fece di lui una persona nuova, capace di sorprendere e inquietare, capace persino di cantare di fronte alla propria morte “una sorella diversa dalle altre” ma non per questo a lui meno familiare di altre creature.
E’ solo riportandolo alla sua umanità, anche sofferta e piagata, che Francesco può parlare alle donne e agli uomini del nostro tempo; è solo riportandolo a terra che può offrire agli uomini che la abitano un percorso possibile di ritorno a Dio e proporre un ritratto credibile di un uomo che divenne santo e di un santo che seppe parlare non solo alle donne e agli uomini, ma a tutte le creature, perché tutte le creature gli parlavano di Dio”.
Mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento
AVVISI DELLA SETTIMANA
DOMENICA 6 OTTOBRE: 6a dopo il MARTIRIO di san Giovanni
FESTA di SAN FRANCESCO
Ore 10 S. MESSA delle FAMIGLIE con BAMBINI e i RAGAZZI
presieduta da Don Emilio Gerli
Verranno distribuiti i “Dolcetti di san Francesco”
Ore 11.30 CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA
presieduta da Don Serafino Marazzini
Presente UNIONE CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L’ITALIA
MILANO, LODI, MONZA e BRIANZA
Verrà distribuito il “Pane di s. Francesco” offerto dai Panificatori di Milano
I Ragazzi e le Ragazze del nostro Gruppo Teatro svolgerà
una bella rappresentazione della vita di s. Francesco
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In questa settimana gli INCONTRI di CATECHISMO di
LUNEDI’ 7 ottobre, ore 17: Gruppo Amici (3° ANNO)
MARTEDI’ 8 ottobre, ore 17: Gruppo Cristiani (4° ANNO)
GIOVEDI’ 10 ottobre, ore 17: Gruppo Discepoli (2° ANNO)
saranno in Oratorio, con le Catechiste del proprio Gruppo
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Lunedì 7 ottobre
ore 18.15, s. MESSA per i Defunti del mese di SETTEMBRE:
IOVINE Maria (‘27), VOLTOLINI Giorgio (‘40), GARASSINI Marilena (’37),
RICCOBENE Giuseppe (Pino) (‘38), ROCCA Attilio (’68)
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INIZIATIVE per la TERZA ETA’
Mercoledì 9 ottobre, ore 15.30, in sala san Francesco:
“Finalmente ci ritroviamo per ricominciare insieme un anno nuovo”
Venerdì 11 ottobre, la nostra Parrocchia ospita per i suoi Responsabili
il CONVEGNO cittadino della TERZA ETA’
9.30: accoglienza, preghiera, lavori in assemblea, coffee break e condivisione
12: in Chiesa, S. Messa presieduta da mons. Franco Cecchin
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Venerdì 11 ottobre, ore 19, in santa Maria Segreta,
s. Messa in onore del Beato Carlo Acutis
Presiede la Concelebrazione mons. Franco Agnesi
Sono invitati i Ragazzi e Ragazze del Gruppo MEDIE
le Catechiste, gli Educatori e tutti i Collaboratori degli Oratori
Sabato 12 ottobre, Memoria liturgica di san Serafino
Ci uniamo in preghiera a don Serafino per ringraziare il buon Dio
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DOMENICA 13 OTTOBRE: 7a dopo il MARTIRIO di san Giovanni
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