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Sesta Domenica dopo l'Epifania
16 Febbraio 2025
II Settimana Diurna Laus
16 FEBBRAIO: DOMENICA nel TEMPO FERIALE
“Festina lente” (Affrettati lentamente)
“Siamo davvero programmati per la velocità?
Nel mio vagare nel salone dei Cinquecento scorgo nel soffitto immagini strane, che mi sorprendono e mi attraggono. Sono delle tartarughe che hanno una grande vela gonfiata dal vento sul loro carapace. Ce ne sono moltissime sul soffitto e sulle pareti e se uno guarda più attentamente scorge anche una scritta che le accompagna: festina lente (affrettati lentamente). Questi affreschi li fece dipingere Cosimo de’ Medici (1512-1574) come simbolo del suo modo di agire e del suo pensiero che è appunto espresso da un motto latino attribuito ad Augusto da Svetonio, ma è proverbio sapienziale dell’epoca, festina lente. Infatti la tartaruga è simbolo della lentezza e la vela gonfiata dal vento della velocità.(..)
Il cervello si costruisce lentamente nel corso della vita embrionale che nella persona umana dura nove mesi; la costruzione è in massima parte programmata dai geni. (..) L’ambiente poi, come esperienza del singolo, diventa fattore decisivo e differenzia mente e comportamento determinando quello che può essere chiamato il cervello dell’individuo, nel senso che l’uomo se lo costruisce vivendo. (..) Non c’è nessuna fretta nella costruzione del cervello. Il miracolo di questo processo sta nella formazione delle sinapsi guidate dagli stimoli che provengono dai recettori sensoriali e cioè dall’ambiente, dove ambiente è tutto: le parole, i suoni, le immagini, le carezze, l’alimentazione e anche le malattie. A questo punto il cervello e l’ambiente son un unico insieme funzionale: il cervello senza l’ambiente dorme e muore e l’ambiente, senza il cervello che lo percepisce, semplicemente per noi non esiste. (..)
Viviamo in un mondo veloce, dove il tempo sembra via via contrarsi: connessi continuamente, chiamati a rispondere in tempi brevi a e-mail, tweet e sms, iper-sollecitati dalle immagini, in una frenesia visiva e cognitiva dai tratti patologici. Dimentichiamo così che il cervello è una macchina lenta e, nel tentativo di imitare le macchine veloci, andiamo incontro a frustrazioni e affanni. Rispettiamo i meccanismi cerebrali dell’organismo umano, di origine sia genetica sia culturale, per imparare a ricevere i vantaggi di una civiltà dedita alla riflessività e al pensiero lento”.
Da ELOGIO della LENTEZZA di Lamberto Maffei
(già direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR)
RACCONTI di VITA cristiana
Siamo Federica e Paolo.
Ci è stato chiesto dal nostro Parroco, il carissimo Don Serafino, di raccontare brevemente la nostra esperienza di matrimonio cristiano. Siamo una coppia ormai matura e siamo sposati da quasi 23 anni.
E’ bene premettere il cammino attraverso il quale siamo giunti al matrimonio.
Paolo: Come molti della mia generazione, ho avuto nell’infanzia un’educazione cristiana: ho ricevuto il sacramento del Battesimo, ho fatto il catechismo, la Comunione, la Cresima. Appartenevo ad una famiglia che viveva una fede cristiana che definirei di tradizione, fatta di una timida appartenenza e di molti dubbi. Mio padre poi si era allontanato dalla Chiesa e non partecipava più alla messa della domenica. Nell’età dell’adolescenza anch’io, immerso com’ero nella mentalità dominante nella mia generazione, mi sono allontanato dalla Chiesa. Sentivo che la Fede cristiana non corrispondeva più ai miei bisogni. Il Cristianesimo ere ridotto ad un insieme di regole, di dettami moralistici di cui non comprendevo il significato, che comprimevano ed ostacolavano la mia libertà. Che poi esistesse un Dio non lo escludevo, ma sarebbe stata comunque una questione che mi avrebbe riguardato in un altro momento, forse dopo.
Federica: Anch’io ho ricevuto un’educazione cristiana piuttosto tradizionale, con tutti i Sacramenti e il catechismo, la mia famiglia portava me e i miei fratelli alla messa della domenica e ci faceva frequentare l’oratorio dove c’era un giovane frate molto simpatico, Padre Candido, che ci proponeva molte iniziative, come ad esempio, oltre allo sport, basket e ping pong, anche cose più particolari tipo sviluppare le fotografie nella camera oscura che aveva allestito in Parrocchia, dato che era un hobby che lo appassionava molto e che gli faceva piacere trasmettere ai ragazzi. Anch’io però a un certo punto, verso l’età dell’adolescenza, mi sono un po’ “intiepidita”, nel senso che pur conservando la fede e pur avendo recepito e fatto miei i princìpi cristiani, ma anche i saldi valori morali ricevuti dalla mia famiglia e per i quali sono loro enormemente grata, ho smesso, pur senza una ragione particolare, di seguire con costanza, anche perché il contorno di amici non mi incoraggiava in tale direzione. Quando poi a 20 anni ho perso a causa di un incidente stradale un fratello di 21 anni, che era un ragazzo meraviglioso e davvero speciale e al quale con l’altro mio fratello eravamo legatissimi, mi sono proprio arrabbiata e, mentre i mei genitori si sono aggrappati alla fede ricominciando a seguire con assiduità e rinnovata convinzione e speranza, avendo sempre vicino Padre Candido, che nel tempo è diventato un caro amico di famiglia, io ho avuto una sorta di ribellione, perché non trovavo il senso di una simile tragedia e sofferenza (in verità, faccio molta fatica ancora adesso).
Paolo: Qualche anno prima di conoscere Federica incontrai alcuni amici che mi introdussero all’esperienza cristiana in modo nuovo, facendomi comprendere come il fatto cristiano sia una proposta che riguarda integralmente la vita, un fatto presente che c’entra con la nostra vita in ogni momento, qui e ora e i cui dettami moralistici che un tempo non capivo altro non sono che una conseguenza derivata.
Federica: Quando ho conosciuto Paolo, parecchi anni dopo la sua “svolta” cristiana, sono rimasta colpita non solo dalla sua fede, che invece era abbastanza assente nelle persone che avevo incontrato fino a quel momento, ma anche dalla sua certezza e dalla sua fedeltà, tutte cose che ho trovato anche nel suo gruppo di amici, che ho iniziato a frequentare anch’io, intuendo che c’era del buono e ritrovando un po’ di serenità e di speranza, pur avendo nel percorso (e tuttora) dei momenti di dubbio e di sconforto.
Federica e Paolo: E’ con questa rinnovata posizione che siamo giunti all’idea di sposarci in Chiesa. Abbiamo fatto il corso pre-matrimoniale con l’allora Parroco, il compianto Don Leonardo Macchi, e ci siamo sposati nel giugno del 2002. Dalla nostra unione è nato nel 2003 uno splendido bambino, Mattia, al quale abbiamo impartito un’educazione cristiana. Nella nostra parrocchia ha ricevuto il Battesimo, la Comunione, la Cresima, ha frequentato il catechismo con la cara e amatissima Catechista Gianna, che purtroppo ci ha lasciati, ha frequentato l’oratorio e il gruppo scout. Dopo aver passato gli anni della scuola elementare in una scuola pubblica di zona, lo abbiamo iscritto ad una scuola media di ispirazione cattolica, “La Zolla” di piazzale Brescia, dove ha potuto condividere un ambiente in cui viene vissuta quotidianamente l’esperienza dell’appartenenza cristiana. Tale percorso è stato ulteriormente approfondito negli anni della scuola superiore nell’ambiente del Liceo “Alexis Carrel” e con la frequentazione del gruppo di Gioventù Studentesca di Comunione e Liberazione e, successivamente, all’Università Statale attraverso il gruppo del CLU, dove ci sembra che stia vivendo pienamente la Fede Cristiana, consapevole di uno sguardo e di un destino positivo.
Nella nostra vita matrimoniale, in questi oltre 20 anni, ci sono stati, come per tutti, momenti bellissimi e momenti di grosse fatiche e difficoltà: la speranza delusa di avere altri figli che pur avremmo desiderato, problemi di salute, grazie a Dio non gravi, affanni per i propri genitori, talvolta incomprensioni o semplici divergenze di vedute tra noi. Tuttavia la nostra unione è stata rafforzata, oltre che dalla quotidiana frequentazione e dalla condivisione di valori morali nei quali entrambi crediamo e dai quali non prescindiamo, dalla consapevolezza che, ormai molti anni fa, abbiamo scelto di affidare il nostro destino comune ad una vocazione che ci rende consapevoli di appartenere ad un Altro che ha in serbo per noi un destino buono e che questa è la via che vogliamo percorrere.
Esiste però un pericolo al quale tutti, e quindi anche noi, siamo esposti.
La mentalità di oggi è in antitesi alla posizione cristiana. Oggi domina l’idea che l’uomo, onnipotente, finalmente affrancato da superstizioni oscurantiste, sia padrone del proprio destino e in forza di ciò debba far valere in primis la propria libertà. Finalmente possiamo decidere in base a ciò che ci ispira, ci sembra giusto, ci soddisfa in una determinata circostanza, per poi accorgerci che in fondo ciò che abbiamo desiderato non è poi così soddisfacente, è tutto lì, e forse un po’ ci delude. Siamo quindi pronti per un nostro nuovo e più interessante progetto, che poi di nuovo finisce e non ci appaga. E questa posizione sfocia poi anche spesso nell’aggressività (è per colpa di qualcuno o qualcosa) o nella depressione (non so più con chi prendermela), stati d’animo così comuni ai nostri giorni.
Il rischio di soggiacere a questa mentalità, così diffusa, è forte e assolutamente reale. Di fronte a questo atteggiamento difficilmente un’unione matrimoniale può rimanere feconda. Speriamo invece e preghiamo il Signore affinchè continui a concederci la grazia di saper affidare a lui le nostre vite, che abbiamo deciso di unire tanti anni fa, Lui che è in grado di abbracciare e dare senso ad ogni circostanza della vita, anche la più contraddittoria.
AVVISI DELLA SETTIMANA
DOMENICA 16 FEBBRAIO, SESTA dopo l’EPIFANIA
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Lunedì 17 febbraio, ore 18: Incontro del Gruppo Carcere
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INCONTRI di CATECHISMO ore 17.00 in ORATORIO
LUNEDI’ 17, ore 17: GRUPPO “AMICI” (Bambini/e del 3° ANNO)
2° Incontro in preparazione della PRIMA CONFESSIONE (don Serafino)
MARTEDI’ 18, ore 17: GRUPPO “CRISTIANI” (Ragazzi/e del 4° ANNO)
MERCOLEDI’ 19, ore 17: GRUPPO “FIGLI” (Bambini/e del 1° ANNO)
GIOVEDI’ 20, ore 17: GRUPPO “DISCEPOLI” (Bambini/e del 2° ANNO)
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Mercoledì 19, ore 16, per la TERZA ETA’: TOMBOLA dei PROVERBI
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Giovedì 20, ore 20 - 22, GRUPPI ADOLESCENTI in GBP
Sabato 22, ore 11, al Fopponino, Battesimo Bellizzi Enea Massimo
ore 18.30, in Chiesa s. Messa in ricordo di Tommaso Azzigana
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DOMENICA 23 FEBBRAIO, SETTIMA dopo l’EPIFANIA
detta “della divina clemenza”
Per i “GRUPPI CRISTIANI” (Cresimandi) delle nostre 3 Parrocchie
Uscita-Ritiro in preparazione alla CRESIMA a Sotto il Monte (BG):
“ALLA SCOPERTA DEI 7 DONI”
ore 15, in Oratorio, Gioco del BURRACO
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Resoconto della Raccolta straordinaria per la Prima Infanzia – Domenica 2 febbraio
Offerte in denaro: 1.150 euro e 190 euro in Buoni Acquisto Supermercato
Alimenti e Prodotti per l’igiene: 36 confezioni omogeneizzati frutta, 2 confezioni di pastine e merendine, 15 pacchi di biscotti, 5 bottiglie olio EVO, inoltre lenzuolini culla, tutine, camicini e vari abitini, 11 pacchi pannolini.
“Come sempre il nostro ringraziamento va al nostro Parroco, Don Serafino, che accoglie ogni anno questa iniziativa con entusiasmo e alle ormai ragazze di catechismo e alle loro animatrici che allestiscono insieme a noi i tavoli di raccolta e con gioia ci ricordano che “Trasmettere la Vita è speranza per il mondo” e la Vita va difesa e promossa sempre, dal suo nascere al suo naturale termine. Un enorme GRAZIE va a tutti i nostri Amici di S. Francesco d’Assisi al Fopponino, persone care e sempre generose che negli anni non fanno mancare il loro sostegno e il loro interesse verso queste iniziative concrete in favore della Vita”.
Con gioia grande un arrivederci al prossimo anno! Luisa e Ivano
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Viaggio parrocchiale in VENETO
Da Martedì 29 aprile a Venerdì 2 maggio2025 – Costo: 850 euro
Informazioni da don Serafino e Iscrizioni entro Mercoledì 26 febbraio
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