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Il Fopponino - 10 dicembre 2023


Quinta domenica di AVVENTO

10 dicembre 2023

I Settimana Diurna Laus


Domenica 10 dicembre: Quinta di AVVENTO


"Il precursore"


“Preparare, discernere, diminuire.

 In questi tre verbi è racchiusa l’esperienza spirituale di san Giovanni Battista, colui che ha preparato la venuta del Messia “predicando il battesimo di conversione” al popolo d’Israele. (..)

            Giovanni ha lavorato anzitutto per “preparare, senza prendere niente per sé”. Egli era un uomo importante: la gente lo cercava, lo seguiva, perché le sue parole “erano forti” come “spada affilata”, secondo l’espressione di Isaia (49,2). Il Battista “arrivava al cuore” della gente. E se “ha avuto la tentazione di credere che fosse importante, non vi è caduto”, come dimostra la risposta data ai dottori che gli chiedevano se fosse lui il Messia: “Sono voce, soltanto voce – ha detto – di uno che grida nel deserto. Io sono soltanto voce, ma sono venuto a preparare la strada al Signore”. Il suo primo compito, dunque, è preparare il cuore del popolo per l’incontro con il Signore.

           E’ bello pensare la vocazione del cristiano così.

Infatti un cristiano non annunzia se stesso, annunzia un altro, prepara il cammino a un altro: al Signore. Inoltre deve sapere discernere, deve conoscere come discernere la verità da quello che sembra verità e non è: uomo di discernimento. E infine dev’essere un uomo che sappia abbassarsi perché il Signore cresca, nel cuore e nell’anima degli altri.


PAPA FRANCESCO,

Omelia santa messa, 24 giugno 2014


 

A margine del Vangelo di Giovanni 1, 19-27a.15c.27b-28

Giovanni il Battista e Gesù di Nazaret


“Il brano si divide in 2 gruppi di versetti: il primo (vv.19-23) si svolge intorno alla persona di Giovanni – si tratta di una prima interrogazione che porta Giovanni a dare la sua testimonianza – il secondo (vv. 24-28) si svolge intorno alla sua attività battesimale, solo preliminare a quella di Gesù. Nel battezzare, Giovanni il Battista compiva un’azione escatologica, il suo messaggio riguardava l’intervento divino, le folle cominciavano a seguirlo facendo sì che “i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: Tu chi sei?”.

Da qui la sua netta, chiara testimonianza, triplice.

          “Io non sono il Cristo”, no, non sono il Messia.

          “Sei tu Elia?”. “Non lo sono”, disse.

          “Sei tu il Profeta?”. “No”, rispose. 


Con questa triplice dichiarazione Giovanni rifiuta per sé i ruoli escatologici tradizionali – i diversi messianismi di tipo politico, o religioso/profetico, o sacerdotale – con negazioni progressivamente più brusche: “Io non sono il Messia .. Non lo sono .. No!” Invece rivendica per sé il ruolo di “araldo”: “Io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore”. Così Giovanni deve preparare una strada non perché il popolo di Dio ritorni alla terra promessa, ma perché Dio venga al suo popolo, accentrando tutta l’attenzione su “Colui che viene dopo di me, ed era prima di me”.

 

          Gli “emissari” che hanno avuto una risposta alle loro domande riguardo al ruolo di Giovanni vogliono ora una giustificazione per il suo battesimo: si tratta di una seconda e ulteriore interrogazione. E qui la risposta del Battista è strana: con la stessa chiarezza e consapevolmente egli afferma la provvisorietà della sua attività. Infatti il battesimo che egli amministra è soltanto un battesimo di acqua (“nell’acqua”) mentre il battesimo escatologico è il battesimo dello Spirito, che sarà portato da una figura misteriosa, ancora anonima, un grande che sta per venire, al quale in Battista si sente indegno di rendere il più piccolo servizio di schiavo, precisamente la figura di uno che “in mezzo a voi sta” ma “che voi non conoscete”. Questa descrizione non ha il senso di un rimprovero agli ascoltatori per la loro cecità, perché Giovanni ammetterà francamente che egli stesso non avrebbe potuto riconoscere Gesù senza l’aiuto di Dio (v.33).


Hermann Strathmann, esegeta ed esperto del Vangelo di Giovanni


 



Un invito a .. tutti, proprio a tutti!


“Invito ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesù Cristo o, almeno, a prendere la decisione di lasciarsi incontrare da Lui, di cer-carlo ogni giorno senza sosta. Non c’è motivo per cui qualcuno pos-sa pensare che questo invito non è per lui, perché “nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore”. Chi rischia, il Signore non lo delude, e quando qualcuno fa un piccolo passo verso Gesù, scopre che Lui già aspettava il suo arrivo a braccia aperte”.


 



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15 Fopponino 10.12.2023
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