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Il Fopponino - 1 ottobre 2023


V domenica dopo il Martirio di S.G.B

1 Ottobre 2023

II Settimana Diurna Laus


1 ottobre 2023: Domenica della Festa Patronale

La “nudità” di san Francesco


“Frate Tommaso da Celano, primo agiografo di Francesco, nella sua Vita Prima ritiene che la spogliazione del Poverello, avvenuta sulla piazza del Vescovado di Assisi nel febbraio 1206, rientrasse “in un disegno provvidenziale” (..)

Una seconda biografia, la Vita beati patris nostri Francisci, sempre ad opera di Tommaso da Celano, riferisce la circostanza storica di un primo viaggio di Francesco a Roma e non solo conferma l’avvenuta spogliazione romana (“depose le proprie vesti e indossò quelle strappate e puzzolenti dei miseri”), ma aggiunge chiaramente che il “Serafico” condivise (“gioioso”) il povero cibo sul sagrato della basilica costantiniana di san Pietro con i poveri, volendo personalmente sperimentare la miseria dei mendicanti. (..) Così è confermata la prima originaria spogliazione romana che anticipa il gesto compiuto poi ad Assisi.

Nella sua Legenda aurea Jacopo da Varagine (da Varazze dove nacque nel 1228) parla con chiarezza della spogliazione romana, ricordando che Francesco: “una volta, essendosi recato a Roma per devozione, depose i suoi vestiti e, indossando le vesti di uno dei poveri, davanti alla Chiesa di san Pietro, si sedette tra i poveri come uno di loro e chiese l’elemosina, e avrebbe fatto spesso così, se non fosse stato impedito dalla vergogna delle persone da lui conosciute”.

Francesco a Roma prima e ad Assisi dopo si spogliò dei suoi ricchi abiti per presentarsi a nuova vita, ovvero per incontrarvi i poveri e vedervi il Cristo, “seguendo nudo la nuda croce”. Per poter veramente incontrare quei poveri, per poter fare esperienza delle loro miserie, Francesco doveva prima spogliarsi. Una spogliazione che certo era materiale: Francesco rinuncia ai suoi vestiti eleganti per indossare gli stracci del povero. Un gesto cui corrisponde una spogliazione anche simbolica, perché per incontrare quei poveri Francesco doveva spogliarsi dei suoi giudizi – o per dir meglio, dei suoi pregiudizi – su di loro.

Il gesto compiuto sulla piazza del vescovado di Assisi, accanto alla chiesa di santa Maria Maggiore, di rimettere al padre Pietro dei Moriconi di Bernardone, agiato mercante di stoffe e banchiere, non solo i denari ricavati dalla vendita alla fiera di Foligno delle pregiate stoffe prese in bottega e del suo cavallo, ma anche i suoi morbidi abiti, assume un significato di grande rilievo. Infatti il gesto segna la fase di passaggio alla “conversione” del venticinquenne Francesco, che rinuncia al padre carnale per il Padre celeste; che rinuncia alla sua famiglia di origine per la famiglia spirituale della Chiesa cattolica e romana; che si umilia, infine, dinanzi ai suoi concittadini, dinanzi ai loro abrasivi sguardi, fatti di incredulità e stupore, mostrandosi neppure più vestito di stracci, come a Roma a san Pietro, ma nudo, come nudo era il Cristo sulla Croce, spogliato delle vesti, come si ricorda alla decima stazione della “Via Crucis”. E in Francesco la fedeltà al Vangelo inizia a dispiegarsi come una vita conforme alla parola e soprattutto all’esempio del Cristo. (..)

Ma con il gesto drammatico e carico di valore simbolico della spogliazione, a cui il Santo non farà mai cenno nei suoi scritti, Francesco desidera presentarsi come un nuovo uomo della penitenza, come se fosse giunto al principio, al nascere, ovvero al venire nudo al mondo. La nudità è vista da Francesco come ritorno alla nascita, all’inizio, al primo contatto con la vita, al parto che ci consegna nudi alla vita fuori dal ventre materno.

Nella piazza del vescovado in Assisi, il giovane “mercante convertito”, partorisce se stesso a una nuova vita, consegnandosi nudo al padre Bernardone e allo sguardo sarcastico e incredulo dei suoi concittadini. esce dalla sua famiglia e da ciò che era stato per quasi 25 anni .. liberandosi dai ricchi e ricercati abiti Francesco apparve rinato, libero, nuovo, nudo come nudo è il Cristo sulla Croce in remissione dei peccati dell’uomo. (..)

Dopo 20 anni dall’episodio della spogliazione, la nudità sarà la sua ultima forma di contatto con la terra, ultima manifestazione della sua corporeità nell’incontro con la “morte nuda”, avvenuta nella sua diletta “Portiuncula”, presso la sua chiesina dedicata alla Vergine Madre di Dio, al tramonto di domenica 3 ottobre 1226, a 45 anni non compiuti. Nel momento conclusivo della sua vita, Francesco sa che deve incontrare Dio: è l’incontro più importante della sua vita. Come prepararsi? Spogliandosi dei suoi stessi meriti! Francesco infatti si priva del saio, che, per quanto fosse povero, rappresentava comunque la sua straordinaria scelta di vita; egli sa che davanti a Dio nulla valgono i meriti acquisiti nella vita terrena e sceglie quindi di presentarsi, ancora una volta, nudo, giacendo sulla terra nuda. Francesco esplicita con questo clamoroso gesto di spogliazione il suo proposito di fare penitenza nella rigorosa sequela Christi, seguendo il Signore: nudus nudum Christum sequi”.


Raimundo Murano

da “Frate Francesco. Semplice, idiota, piccolo” (pag. 19-29)

 

Insieme a san FRANCESCO in PREGHIERA


Ecco una bella preghiera del nostro Patrono, san Francesco: insieme a Lui diventino le nostre parole di lode a Dio, invocato nell’infinità dei nomi e delle qualità che gli sono propri. Segue il testo di benedizione che il beato Francesco scrisse di suo pugno per frate Leone: insieme a Lui diventino le nostre parole di benedizione da rivolgere a tutte le persone che incontriamo.


LODI di DIO ALTISSIMO


Tu sei santo, Signore solo Dio, che operi cose meravigliose.

Tu sei forte, Tu sei grande,

Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente.

Tu, Padre santo, re del cielo e della terra

Tu sei trino ed uno, Signore Dio degli dei.

Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene, il Signore Dio vivo e vero.

Tu sei amore e carità, Tu sei sapienza,

Tu sei umiltà, Tu sei pazienza,

Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza,

Tu sei quiete, Tu sei gaudio e letizia,

Tu sei nostra speranza, Tu sei giustizia,

Tu sei temperanza, tutta la nostra ricchezza a sufficienza.

Tu sei bellezza, Tu sei mansuetudine,

Tu sei protettore, Tu sei custode e nostro difensore,

Tu sei fortezza, Tu sei refrigerio.

Tu sei la nostra speranza, Tu sei la nostra fede,

Tu sei la nostra carità, Tu sei la nostra dolcezza.

Tu sei la nostra vita eterna, grande e ammirabile Signore,

Dio onnipotente, misericordioso Salvatore.


PREGHIERA di BENEDIZIONE

Il Signore ti benedica e ti custodisca:

mostri a te il suo volto e abbia misericordia di te.

Rivolga il suo volto verso di te e ti dia pace.


San FRANCESCO d’Assisi


 


 

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